Le newsletter – e tutto quello che riguarda il mondo del DEM – sono uno strumento potentissimo per creare un contatto diretto con il tuo pubblico.
Pensaci bene: anche tu sei tempestato quotidianamente da newsletter di qualunque genere, forse troppe e troppo aggressive. E ti chiedi puntualmente a quante aziende tu abbia lasciato l’indirizzo mail e soprattutto perché, eppure lo hai fatto. Ma ammetterai anche che alcune attirano veramente la tua attenzione. E non puoi fare altro che aprirle, leggerne il contenuto e farti trasportare dalla loro call to action.
Ma quindi, quanto e quando sono veramente efficaci le newsletter? Quali funzionano e quali no?
Per rispondere a queste domande, nell’era digital definiamole tranquillamente “esistenziali”, è bene prima andare per step, concentrandosi su quello che è il tasso di apertura medio di una newsletter. Questo dato parla ad alta voce e grida informazioni importanti, anche se spesso è sottovalutato.
Vediamo insieme cos’è l’open rate di una newsletter, quali sono i benchmark di riferimento e, soprattutto, come migliorarlo per ottenere il massimo dalle tue campagne.
Il tasso di apertura medio (open rate) indica la percentuale di destinatari che aprono la tua newsletter, rispetto al numero totale di email recapitate con successo.
Parliamo di una delle metriche (più) analizzate dopo l’invio di una newsletter. Ovvio che tale percentuale va sempre contestualizzata ed esaminata secondo il pubblico di riferimento, l’orario di invio, la tematica affrontata e altre condizioni come il soft e l’hard bounce.
In tutti i software di email marketing, ormai, le metriche connesse alle comunicazioni vengono calcolate automaticamente. Ad ogni modo, la formula applicata è la seguente:
Tasso di apertura (%) = (Numero di email aperte / Numero di email consegnate) x 100
Un esempio?
Se vengono inviate un totale di 1.000 email e 250 di queste vengono aperte, il tasso di apertura sarà 25%.
Il valore ideale varia a seconda del settore e del numero degli iscritti. Ecco alcuni dati di riferimento. Possiamo, in linea molto generale, definire un buon open rate a seconda della
- E-commerce: 15% – 20%
- Marketing e pubblicità: 17% – 22%
- Tecnologia e SaaS: 20% – 25%
- Salute e benessere: 25% – 30%
- Finanza e assicurazioni: 18% – 24%
Se il tuo tasso di apertura è inferiore a questi benchmark, non preoccuparti: ci sono diverse strategie per migliorarlo.
Ottimizzare il tasso di apertura medio di una newsletter è assolutamente possibile, basta implementare le giuste strategie. Ma quali sono, considerando che il mondo del digital è pervaso da infinite chicche, segreti, tips tutti contrastanti tra loro?
Segui i consigli di KERNERS.co e vai sempre sul sicuro!
1. Oggetto accattivante: la prima impressione conta sempre
L’oggetto dell’email è il primo elemento che gli utenti vedono e, se mal progettato, è anche l’ultimo. Questo deve suscitare una profonda e immediata curiosità nell’utente, a tal punto che lo incentivi ad aprire la mail. È come se fosse l’unica opportunità per quella newsletter di essere aperta e, si spera, letta.
Quindi, come scrivere un oggetto che spinga davvero l’utente a leggere la mail?
Per fare ciò, è bene considerare almeno 3 strategie.
- Usa numeri e domande (“5 prodotti must per la tua skincare”)
- Personalizza con il nome del destinatario (“Marco, abbiamo una sorpresa per te”)
- Sfrutta l’urgenza e la scarsità (“Offerta valida solo per oggi”)
2. Segmenta la tua lista contatti
Non tutti i tuoi iscritti sono interessati agli stessi contenuti. Dividere il pubblico in base a interessi, comportamenti e dati demografici ti permette di inviare email più rilevanti, aumentando l’engagement.
Sfrutta segmenti e tag: possono veramente fare la differenza.
3. Ottimizza il momento dell’invio
Il momento di invio della newsletter è cruciale. È pressoché impossibile riuscire a centrare fin dall’inizio il giorno e l’orario di invio perfetti. Dovrai quindi avvalerti di pazienza, di analisi e di diversi test A/B.
Credici, però: ne vale la pena.
Considerando che ogni pubblico ha diverse preferenze, in base anche al settore, fornire regole universali sarebbe sbagliato. Però possiamo consigliarti errori piuttosto comuni da evitare, considerando che ogni pubblico ha diverse preferenze, in base anche al settore, fornire “regole” universali sarebbe sbagliato. Però possiamo consigliarti alcuni errori piuttosto comuni da evitare:
- non inviare mail di sabato e domenica, a meno che non sia strettamente necessario;
- non programmare mail dalle 19 in poi;
- evita l’invio di newsletter nei giorni di festa, come Natale o Pasqua;
- non inviare più di una mail in un giorno.
4. Evita lo spam e migliora la deliverability
Se le tue email finiscono nella cartella spam, il tasso di apertura ne risente. Ecco come evitarlo:
- usa un indirizzo email aziendale, non uno generico (niente @gmail.com o @yahoo.com). Questo è visto come autorevole e autentico;
- non esagerare con parole trigger come “gratis”, “sconto”, “urgente” ed evita l’uso eccessivo di punti esclamativi;
- includi sempre un link per disiscriversi dalla mailing list.
5. Crea aspettativa con una strategia di contenuti
Se le tue newsletter offrono sempre valore, gli utenti saranno più propensi ad aprirle. Dunque, sappiamo entrambi che lo scopo finale di queste newsletter è portare l’utente a compiere un’azione. Però, per l’user, questa deve essere un’azione naturale e non forzata. Per fare questo è necessario offrire contenuti di alto valore, utili e non indifferenti per l’utente.
Alcune idee? Prova con:
- guide e consigli pratici;
- anticipazioni su nuovi prodotti o servizi;
- offerte esclusive per gli iscritti.
6. Mantieni la lista pulita e aggiornata
Se hai molti iscritti inattivi, il tuo tasso di apertura ne risentirà. Pulisci regolarmente la lista:
- invia email di re-engagement agli utenti inattivi;
- rimuovi gli indirizzi inesistenti;
- chiedi agli utenti di aggiornare le preferenze di iscrizione.
Troppo complicato? In effetti sì, ma ci pensa KERNERS.co
Avrai sicuramente capito quanto il tasso di apertura sia un indicatore essenziale per misurare il successo delle tue campagne di email marketing.
Che tu abbia già iniziato, ma con (comprensibili) scarsi risultati o debba ancora approcciarti a questo mondo, sappi che l’open rate sarà il tuo compagno di viaggio (e non nemico, attenzione). Ci sono infinite strategie per poterlo migliorare, ma è importante che ognuna di queste sia sempre personalizzata e improntata a seconda degli obiettivi.
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