Modelli Predittivi: la chiave per anticipare il futuro con i dati

Avatar Federico Ferrari • 16 Maggio 2025

Viviamo in un’epoca guidata dai dati. Dati che ci raccontano il passato, ci specificano il presente e, addirittura, possono “predire” il futuro. E, come saprai, le aziende che sanno anticipare il futuro possono ottenere un vantaggio competitivo non sa poco. 

Ma come è possibile prevedere il comportamento dei clienti, le vendite future o il rischio finanziario?

La risposta sta tutta nei modelli predittivi, strumenti avanzati di analisi che, grazie all’intelligenza artificiale e al machine learning, permettono di stimare eventi futuri sulla base di dati storici.

Se vuoi scoprire come trasformare i tuoi dati in previsioni accurate e azioni strategiche, continua a leggere!

Cos’è un modello predittivo e come funziona

Un modello predittivo è un sistema basato su algoritmi matematici e statistici, che analizza dati storici per identificare schemi e tendenze, al fine di prevedere eventi futuri.

Come funziona?

  1. Raccolta dati → i dati vengono estratti da diverse fonti (CRM, ERP, e-commerce, social media, IoT).
  2. Pre-elaborazione → pulizia e trasformazione dei dati per rimuovere errori e valori mancanti (data cleansing).
  3. Scelta dell’algoritmo → si seleziona il modello più adatto (regressione, clustering, reti neurali).
  4. Addestramento del modello → il sistema impara dai dati esistenti.
  5. Validazione e test → il modello viene testato con dati nuovi per verificarne l’accuratezza.
  6. Predizione e ottimizzazione → il modello genera previsioni, che vengono aggiornate nel tempo con nuovi dati.

L’efficacia di un modello predittivo dipende dalla qualità dei dati e dalla scelta dell’algoritmo più adatto.

Le principali tecniche di modellazione predittiva

I modelli predittivi si basano su algoritmi matematici e statistici che analizzano i dati per individuare schemi ricorrenti e prevedere eventi futuri. A seconda del tipo di problema da risolvere, si possono utilizzare diverse tecniche di modellazione. 

1. Modelli di regressione

I modelli di regressione vengono utilizzati per prevedere valori numerici sulla base di variabili indipendenti. Si basano su una funzione matematica che descrive la relazione tra le variabili di input e l’output atteso.

Regressione Lineare
La regressione lineare è uno dei metodi più semplici e diffusi. Si utilizza quando si presume che esista una relazione lineare tra una variabile dipendente (y) e una o più variabili indipendenti (x).

Il modello viene addestrato minimizzando l’errore tra i valori previsti e quelli reali attraverso tecniche come il metodo dei minimi quadrati.

Regressione Logistica
A differenza della regressione lineare, la regressione logistica viene utilizzata per problemi di classificazione binaria (ad esempio, determinare se un cliente acquisterà o meno un prodotto). Il modello calcola la probabilità che un evento accada utilizzando la funzione sigmoide, dove il risultato è una probabilità compresa tra 0 e 1, che viene poi convertita in una classe (es. sì/no, positivo/negativo).

2. Modelli di classificazione

I modelli di classificazione vengono utilizzati per assegnare i dati a categorie predefinite. Funzionano apprendendo schemi nei dati di addestramento e utilizzandoli per assegnare una nuova osservazione alla classe più probabile.

Random Forest
Random Forest è un algoritmo basato su un insieme di alberi decisionali. Ogni albero prende decisioni in base a condizioni binarie (es. “il cliente ha acquistato più di 5 volte?” Sì/No). Il risultato finale è dato dalla maggioranza delle previsioni dei singoli alberi. Questo approccio riduce l’overfitting e migliora la precisione del modello.

Support Vector Machines (SVM)
Le SVM cercano di separare le classi utilizzando un iperpiano nello spazio delle caratteristiche. L’algoritmo trova il margine massimo tra le classi, in modo da garantire la migliore separazione possibile. In problemi non linearmente separabili, utilizza delle funzioni chiamate kernel per proiettare i dati in spazi a più dimensioni, rendendo più semplice la separazione.

Reti neurali artificiali
Le reti neurali sono ispirate alla struttura del cervello umano e sono composte da strati di neuroni artificiali connessi tra loro. Ogni neurone riceve input, li elabora tramite una funzione di attivazione e li trasmette al livello successivo. Le reti neurali sono molto efficaci in compiti complessi come il riconoscimento di immagini o la previsione di serie temporali.

3. Modelli di serie temporali

Questi modelli vengono utilizzati per prevedere eventi futuri basati su dati raccolti nel tempo. Sono ampiamente utilizzati in settori come la finanza, il marketing e la gestione delle scorte.

ARIMA (AutoRegressive Integrated Moving Average)
ARIMA è un modello statistico utilizzato per analizzare e prevedere serie temporali. È composto da tre elementi:

  • AutoRegressive (AR): il modello utilizza i valori passati della serie per fare previsioni.
  • Integrated (I): differenziazione della serie temporale per renderla stazionaria.
  • Moving Average (MA): utilizza gli errori passati per migliorare le previsioni.

ARIMA è particolarmente utile per serie temporali con trend e stagionalità.

LSTM (Long Short-Term Memory Networks)
Le reti LSTM sono un tipo di rete neurale ricorrente (RNN) progettata per gestire sequenze di dati. A differenza delle RNN standard, le LSTM possono memorizzare informazioni su periodi di tempo più lunghi, il che le rende ideali per prevedere serie temporali con dipendenze a lungo termine, come il comportamento dei clienti o il mercato azionario.

4. Modelli di clustering

I modelli di clustering vengono utilizzati per raggruppare i dati in insiemi omogenei senza una classificazione predefinita. Sono molto utili per la segmentazione del mercato o l’analisi del comportamento dei clienti.

K-Means Clustering
L’algoritmo K-Means suddivide i dati in k gruppi distinti. Funziona così:

  1. Sceglie casualmente k centroidi iniziali.
  2. Assegna ogni punto dati al centroide più vicino.
  3. Ricalcola i centroidi sulla base dei gruppi formati.
  4. Ripete il processo fino a quando i centroidi non cambiano più.

K-Means è efficace per grandi dataset ma richiede di specificare il numero di cluster in anticipo.

DBSCAN (Density-Based Spatial Clustering of Applications with Noise)
DBSCAN è un metodo di clustering basato sulla densità. Identifica regioni ad alta densità di punti e le raggruppa, ignorando gli outlier. A differenza di K-Means, non richiede di specificare il numero di cluster e può identificare forme di cluster più complesse.

Vantaggi dei modelli predittivi per le aziende

L’integrazione dei modelli predittivi nelle strategie aziendali porta numerosi vantaggi concreti, di cui, ad oggi, non si può fare a meno. Parliamo di:

  • ottimizzazione delle decisioni → riduzione dell’incertezza nelle scelte strategiche;
  • personalizzazione marketing → Miglior targeting delle campagne pubblicitarie;
  • migliore gestione del rischio → Identificazione precoce di frodi o insolvenze;
  • efficienza operativa → Riduzione degli sprechi e miglior pianificazione della produzione;
  • maggiori ricavi → Previsione delle vendite e strategie di pricing più efficaci.

Power BI e modelli predittivi: un binomio perfetto

Molte aziende pensano che per implementare modelli predittivi servano strumenti complessi e costosi. In realtà, software come Power BI offrono funzionalità avanzate di analisi predittiva e machine learning, rendendo accessibili questi strumenti anche alle PMI.

1. Integrazione con machine learning

Power BI permette di eseguire modelli predittivi utilizzando:

Python e R → per creare modelli avanzati all’interno di Power BI.
Azure Machine Learning → per sfruttare modelli AI pre-addestrati.

2. Creazione di dashboard predittive

Con Power BI, i risultati dei modelli predittivi possono essere visualizzati in grafici interattivi e dashboard personalizzate, consentendo di analizzare trend e anomalie in modo intuitivo.

3. Automazione e aggiornamento dei dati

Power BI può automatizzare l’aggiornamento dei dati e ricalcolare le previsioni in tempo reale, garantendo analisi sempre aggiornate.

4. Caso d’uso: previsione delle vendite con Power BI

Un e-commerce può collegare il proprio CRM a Power BI e, grazie a un modello predittivo di regressione temporale, prevedere il volume di ordini futuri in base a fattori come:

  • stagionalità;
  • comportamento dei clienti;
  • offerte promozionali.

I risultati possono essere visualizzati in una dashboard che mostra le previsioni per i prossimi mesi, consentendo di ottimizzare le scorte e il budget pubblicitario.

Esempi di applicazione nei settori aziendali

  • Retail & E-commerce → previsione delle vendite e segmentazione dei clienti.
  • Settore bancario → rilevamento di frodi e valutazione del rischio di credito.
  • Industria manifatturiera → manutenzione predittiva per ridurre i costi di fermo macchina.
  • Sanità → analisi predittiva per diagnosi precoci e gestione delle risorse ospedaliere.

Grazie a Power BI, le aziende possono implementare modelli predittivi in modo scalabile ed economico.

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I modelli predittivi non sono più una tecnologia riservata solo alle grandi aziende. Grazie a strumenti accessibili come Power BI, ogni impresa può sfruttare il potenziale della previsione dati per migliorare le proprie performance, ridurre i costi e aumentare il fatturato.

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